Frazione Montestrutto 44,
10010 Settimo Vittone (TO)

Consorzio Erbaluce Carema

Azienda Agricola Giovanetto Adriano Giulio

Le nostre vigne

ETTARI VITATI: 2 Ha
LOCAZIONE: Settimo Vittone (TO)
PERSONA DI RIFERIMENTO:Adriano Giovanetto

Vini prodotti

Canavese DOC Nebbiolo
Canavese DOC Rosso

La nostra storia

Quando ho ereditato i vigneti da papà Alberto, ho deciso di proseguire l’ambizioso sogno paterno, ma l’estensione della vigna era ormai tale per cui l’attività doveva essere necessariamente a titolo principale. Ho costituito perciò formalmente l’azienda agricola, dismettendo il lavoro di manager nell’industria. A seguire ho iniziato costosi investimenti per l’acquisto di attrezzature specifiche per la cantina e macchine agricole, oltre che per creare quelle opere infrastrutturali fondamentali per consentire di accedere ai terrazzamenti anche con piccoli trattori e attrezzature. Il mio principale obiettivo è la coltivazione del nebbiolo picotener, come da antica tradizione: le piante giovani sono ancora messe a dimora a mano con la vanga come un tempo, indirizzando le radici dove c’è più terra. Per conseguire elevati livelli di qualità, conduco una gestione delle viti che riduce moltissimo la produzione in termini quantitativi di uva (le rese non raggiungono i 50 quintali/ettaro). Il lavoro estivo per il controllo delle avversità segue le regole della lotta integrata che mi permette di ridurre al massimo l’utilizzo di agrofarmaci e di evitare in modo assoluto l’impiego di diserbanti; gli sfalci del taglio dell’erba restano al piede delle viti come concime, insieme ai residui di trinciatura della potatura invernale. Riservo una particolare cura alle viti molto vecchie, rimaste un po’ qua e un po’ là, di neretto e vernassa, a testimoniare i tagli che facevano già anticamente i nostri avi al nebbiolo, che non tutti vinificavano in purezza assoluta. La gestione estiva del vigneto mi consente di ottenere uve sane che in vendemmia sono poi raccolte e adagiate in cassette per essere portate subito in cantina dove, dopo una pigia-diraspatura soffice, sono avviate alla fermentazione a temperatura controllata. Massima igiene in cantina e il controllo delle temperature durante tutto l’anno mi permettono di perseguire un miglior risultato. Sono passati molti anni dai tempi in cui la vinificazione avveniva nel balmetto, tipica cantina della frazione di San Germano a Borgofranco d’Ivrea, ma il balmetto di zia Silvia, datato 1836, ancora vive! A fianco delle vecchie botti dismesse trovano posto dei tonneau in rovere, dove affina il nebbiolo. La temperatura del balmetto è quella della montagna a ritroso, che anche in piena estate non raggiunge i 15°C: una climatizzazione di tutto rispetto, naturale e a costo zero! Il balmetto, fiore all’occhiello dell’azienda, è una bellissima struttura atta all’accoglienza di amici e clienti per poter degustare un bicchiere di vino nel silenzio e nella pace più assoluta in un borgo unico, fatto solo di cantine.

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